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L’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 all’attenzione dei Neurologi italiani

Il 51° Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia si è da poco concluso (28-30 novembre). Nel rispetto delle norme di distanziamento fisico imposte dall’emergenza COVID-19, il meeting si è svolto in una veste inedita ovvero interamente digitale; ciononostante è stato caratterizzato da un’ampia platea di relatori e partecipanti, confermando ancora una volta l’alto valore scientifico della manifestazione. Le tematiche affrontate sono state numerose, ed è stato dedicato spazio anche ad argomenti poco considerati nelle edizioni precedenti.

L’attenzione tuttavia era puntata sulla pandemia da COVID-19 e sull’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in ambito neurologico. Da un lato vi sono le manifestazioni e complicanze neurologiche legate all’infezione, dall’altro le problematiche legate all’assistenza dei pazienti affetti da patologie neurologiche acute o croniche, che si sono trovati in difficoltà e/o impossibilitati a eseguire i controlli di routine, le terapie, la riabilitazione per la chiusura di alcuni centri e per il ritardato o mancato accesso alle visite.

Grazie al prezioso contributo del professor Gioacchino Tedeschi (nella foto), presidente della SIN, ripercorriamo i temi portanti del Congresso, con riferimento particolare all’impegno della Società nei confronti del COVID.

Professor Tedeschi, quest’anno il Congresso nazionale SIN si è svolto in una veste inedita, ma non per questo meno ricca di contenuti. Quali sono stati i temi portanti di questa “digital edition” 2020?

Quest’anno il congresso della SIN che doveva svolgersi a Milano si è tenuto da remoto, dal 28 al 30 novembre e, pur non vedendo l’affluenza a cui eravamo abituati, ha visto comunque partecipare attivamente oltre 700 relatori e all’incirca 1.800 partecipanti. I contenuti scientifici si confermano all’altezza della tradizione del valore della Neurologia Italiana. Nelle sessioni plenarie è stato trattato ovviamente il COVID con una disamina dell’epidemiologia in Italia e negli altri paesi europei e con un approfondimento degli aspetti neuroinfettivi. Ma lo stesso spazio congressuale è stato riservato ad altre due condizioni neurologiche che in passato non hanno attirato la giusta attenzione, ovvero la neuro-oncologia, con particolare attenzione per l’immunoterapia e le terapie molecolari e dei disturbi del sonno, dalle parasonnie, alle ipersonnie, ai disturbi del ritmo circadiano nelle malattie neurologiche. Altro tema di grande rilievo è quello del trattamento personalizzato nelle malattie neurologiche. Come conseguenza del notevole avanzamento delle conoscenze e in diversi casi anche di importanti novità farmacologiche, siamo sempre più prossimi ad una medicina personalizzata. Questo argomento è stato trattato in due workshop sulla personalizzazione del trattamento delle malattie neurologiche complesse e della sclerosi multipla in particolare, nonché dei tumori cerebrali.

In questo periodo, l’attenzione è rivolta alla pandemia da COVID-19. Quali sono le maggiori criticità emerse nella gestione e nell’assistenza del paziente neurologico?

Il COVID ha avuto un forte impatto negativo sulla vita dei reparti di neurologia (che in molti casi sono stati molto ridimensionati o addirittura annullati) e dei pazienti neurologici che hanno spesso avuto difficoltà a trovare la necessaria e abituale disponibilità dei neurologi. In queste circostanze si è consolidato e ampliato il ricorso alla telemedicina, che in futuro è destinata a svolgere un ruolo sempre più importante per facilitare la comunicazione neurologo-paziente. Questo argomento è stato oggetto di un workshop dedicato al neurologo nell’era digitale. Inoltre, la SIN ha promosso insieme alla Healtware e alla Apple Academy un corso dedicato alla Digital Health, indirizzato a circa 300 neurologi che si occupano di sclerosi multipla e atrofia muscolare spinale.

Qual è, e qual è stato, l’impegno della SIN rispetto al COVID?

Per documentare le possibili manifestazioni neurologiche all’esordio, durante o dopo l’infezione COVID-19, la SIN ha promosso uno studio osservazionale cui hanno aderito 45 Neurologie italiane, che stanno registrando tutte le possibili complicanze neurologiche e che seguiranno tali pazienti per ulteriori 6 mesi. L’arruolamento dei casi è infatti previsto da marzo a dicembre 2020, con un follow-up previsto fino a giugno 2021 (salvo ulteriori estensioni dovute al protrarsi dell’epidemia).

Lo studio promosso dalla SIN sarà inoltre confrontato/integrato con gli analoghi studi promossi da altre società neurologiche europee e sarà quindi parte di un registro europeo, presso la European Academy of Neurology.

La SIN ha inoltre, organizzato 21 webinar “Covid&Neurologia” su argomenti vari; ha somministrato a tutti i soci SIN un questionario sui sintomi post-traumatici da stress in pazienti COVID e ha prodotto diverse raccomandazioni per:

• la gestione dei pazienti SM

• i neurologi nei reparti di riabilitazione

• l’elettroencefalografia in tempo di COVID

• il paziente con ictus acuto in tempi di COVID

• le problematiche dei pazienti con malattie neuromuscolari.

Oltre a tutta una lunga serie di pubblicazioni.

Tutti questi contenuti sono reperibili online, sul sito della SIN

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.