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ictus trombectomia

EVT risultati positivi dopo ictus ischemico acuto

I dati di una metanalisi mostrano che è superiore alla sola terapia medica

La trombectomia endovascolare (EVT) è associata a tassi di sopravvivenza a 90 giorni più alti dopo ictus ischemico acuto rispetto alla sola terapia medica, secondo una metanalisi di studi randomizzati e controllati citati dalle linee guida 2018 dell’American Stroke Association/American Heart Association (ASA/AHA).

Nella metanalisi, pubblicata su JAMA Neurology a prima firma Yingfeng Lin della Heinrich-Heine-University di Düsseldorf, in Germania, sono stati inclusi nell’analisi 10 studi in totale che soddisfacevano i criteri d’inclusione, per un totale di 2.313 pazienti coinvolti nell’analisi aggregata. Come outcome primari sono stati considerati il rischio di morte a 90 giorni e l’emorragia intracranica a 90 giorni.

Dall’analisi, la trombectomia endovascolare è risultata associata a una maggiore riduzione del rischio di morte a 90 giorni del 3,7% rispetto alla sola terapia medica (15,0% vs. 18,7%, rispettivamente, risk ratio [RR]: 0,81). Non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa tra trombectomia endovascolare e terapia medica per quanto riguarda il rischio di emorragia intracranica (4,2% vs. 4,0%, rispettivamente, RR: 1,11).

Gli autori sottolineano che una limitazione della metanalisi è da ricercare nell’eterogeneità dei protocolli degli studi clinici.

“Complessivamente, c’è un’evidenza considerevole del fatto che la trombectomia endovascolare offre notevoli benefici nei primi 90 giorni dopo ictus ischemico acuto rispetto alla sola terapia medica”, scrivono i ricercatori. “Non si possono non vedere i parallelismi con l’infarto miocardico, in cui le strategie endovascolari si possono rivelare altrettanto efficaci”.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.