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Verso un’immunoterapia per la sclerosi laterale amiotrofica

Il trapianto autologo di linfociti T regolatori si è dimostrato sicuro

È sicura e ben tollerata l’immunoterapia testata in uno studio di fase 1 su soggetti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Lo affermano sulle pagine della rivista Neurology: Neuroimmunology & Neuroinflammation Jason R. Thonhoff e colleghi dello Houston Methodist Neurological Institute, in Texas. Si tratta di una terapia basata su trapianto autologo di linfociti T regolatori, somministrata a tre pazienti con SLA, ma senza familiarità per questa malattia.

I pazienti sono stati sottoposti inizialmente a leucaferesi, che ha permesso di isolare ed espandere in vivo i linfociti T regolatori, somministrati poi ai pazienti in fase iniziale di malattia in quattro dosi nell’arco di due mesi e successivamente in quattro dosi nell’arco di quattro mesi. Durante tutto il periodo di studio, agli stessi soggetti è stata somministrata anche interleuchina-2.

Dai dati raccolti, è risultato che le infusioni di linfociti T regolatori erano sicure e ben tollerate in tutti i pazienti. Dopo ciascuna infusione, il numero di queste cellule è risultato incrementato, così come la funzione soppressiva. Sia durante gli stati iniziali di malattia sia durante quelli avanzati, le infusioni hanno rallentato i tassi di progressione della SLA, valutati con la scala Appel ALS. Durante le infusioni di linfociti T regolatori, infine, si è stabilizzata anche la pressione inspiratoria massima, per due pazienti in particolare.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.