Progettare la procreazione con la sclerosi multipla
Prosegue il progetto Merck per sostenere le coppie con un partner malato
“Genitori si può, anche con la sclerosi multipla”: è questo il titolo del progetto sostenuto da Merck, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, per affiancare le coppie desiderose di procreare anche quando uno dei due partner ha avuto una diagnosi di malattia. Alla pagina Web www.genitoriconsclerosimultipla.it si possono trovare non solo le risposte di medici e specialisti alle domande più comuni dei pazienti con un progetto genitoriale – “Saremo in grado di avere un figlio?”, “La gravidanza e il parto saranno complicati?”, “Mio figlio nascerà sano?”, “Posso allattare?”, “Mio figlio avrà la sclerosi multipla come me?” – ma anche la condivisione di storie ed esperienze di altre persone nella stessa condizione. Grazie al coinvolgimento di Maria Chiara Signorini, esperta di arteterapia, il progetto integra un percorso di scrittura autobiografica. Questo percorso è considerato un’esperienza particolarmente utile nell’attesa della genitorialità per scoprire se stessi e il proprio partner, acquisendo una maggiore consapevolezza.
“Merck crede fortemente in questo progetto, che abbiamo lanciato nel 2015 e che continuiamo ad alimentare con nuove iniziative. Quest’anno abbiamo voluto coinvolgere medici specialisti in sclerosi multipla per fornire strumenti utili e risposte precise alle domande più frequenti riguardo un tema così delicato come quello del rapporto tra la patologia e la genitorialità”, ha dichiarato Antonio Messina, direttore del settore biofarmaceutico di Merck Italia. “Vogliamo sottolineare come il progetto di genitorialità non sia incompatibile con una diagnosi di sclerosi multipla. La nostra azienda è al fianco delle coppie che decidono di iniziare questo percorso e di quelle che lo hanno già intrapreso, con l’obiettivo di fare una reale differenza nelle loro vite”.