Utilità della tau fosforilata 217 plasmatica nella malattia di Alzheimer
La tau fosforilata (p-tau) è un biomarcatore ematico specifico per la malattia di Alzheimer (AD), e la p-tau217 è considerata la più utile. Tuttavia, la disponibilità di test p-tau217 per la ricerca e l’uso clinico è rimasta finora limitata. In un nuovo studio di coorte pubblicato su “JAMA Neurology” da Nicholas J. Ashton, dell’Università di Göteborg a Mölndal, in Svezia, e colleghi è stata analizzata l’utilità di un nuovo immunodosaggio per la p-tau217 plasmatica nel rilevare la patologia amiloide e tau anomala. Inoltre, è stata valutata la variazione longitudinale della p-tau217 in base allo stato patologico basale.
Sono stati esaminati i dati di tre coorti osservazionali monocentriche: i partecipanti erano individui con e senza deterioramento cognitivo raggruppati in base allo stato di amiloide e tau (AT) utilizzando biomarcatori PET o CSF. I dati sono stati analizzati da febbraio a giugno 2023.
Lo studio ha incluso 786 partecipanti, con età media di 66,3 anni, di cui 504 di sesso femminile (64,1%). In tutte le coorti è stata osservata un’elevata accuratezza nell’identificazione di Aβ elevate (area sotto la curva [AUC]: 0,92-0,96; IC al 95%: 0,89-0,99) e della patologia tau (AUC: 0,93-0,97; IC al 95%: 0,84-0,99).
Queste accuratezze erano paragonabili a quelle dei biomarcatori del liquor nel determinare un segnale PET anomalo. L’individuazione della patologia Aβ anormale utilizzando un riferimento a 3 intervalli ha fornito risultati riproducibili e ha ridotto i test di conferma di circa l’80%. A livello longitudinale, i valori plasmatici di p-tau217 hanno mostrato un aumento annuale solo nei soggetti Aβ-positivi, con l’aumento maggiore osservato nei soggetti con positività alla tau.
Secondo le conclusioni degli autori, lo studio ha mostrato che un immunodosaggio plasmatico p-tau217 disponibile in commercio è in grado d’identificare accuratamente l’AD biologica, in modo paragonabile ai risultati ottenuti con i biomarcatori del liquor, con cut-off riproducibili nelle varie coorti. Inoltre, ha rilevato i cambiamenti longitudinali, anche nella fase preclinica.