Uso di statine e rischio di ictus dopo emorragia cerebrale spontanea
Le persone che assumono una terapia a base di statine in seguito a un’emorragia cerebrale (ICH) spontanea non hanno un rischio maggiore di sviluppare un’ICH ricorrente, ma hanno un rischio inferiore di qualsiasi ictus, soprattutto grazie a un rischio inferiore di ictus ischemico (IS). È questo il risultato emerso da uno studio pubblicato su “Neurology” da David Gaist dell’Università della Danimarca meridionale a Odense e colleghi.
Utilizzando il registro danese degli ictus, gli autori hanno identificato tutti i pazienti ricoverati in un ospedale con un’ICH di prima diagnosi tra il gennaio 2003 e il dicembre 2021, di età pari o superiore a 50 anni di età e con più di 30 giorni di sopravvivenza. I pazienti sono stati seguiti fino ad agosto 2022. All’interno di questa coorte, hanno condotto tre analisi caso-controllo per qualsiasi ictus, IS e ICH ricorrente. Oltre a ciò, hanno abbinato i controlli per età, sesso, tempo trascorso dalla prima ICH e storia di IS. L’esposizione primaria era l’uso di statine prima o alla data dell’ictus successivo o alla data equivalente nei controlli abbinati. Utilizzando la regressione logistica condizionale, hanno infine calcolato gli odds ratio aggiustati (aOR) e i corrispondenti intervalli di confidenza (IC) al 95% per qualsiasi ictus, IS e ICH ricorrente associati all’esposizione alle statine.
Sono stati identificati 1959 pazienti con qualsiasi ictus (per il 45,3% donne, con età media di 72,6 anni), abbinati a 7400 controlli; 1073 pazienti con IS (per il 42,0% donne; con età media di 72,4 anni), abbinati a 4035 controlli e 984 pazienti con ictus ricorrente (per il 48,7% donne, con età media di 72,7 anni), abbinati a 3755 controlli. L’esposizione alle statine è risultata associata a un minor rischio di ictus (casi 38,6%, controlli 41,1%; (aOR 0,88; Ic al 95%: 0,78-0,99) e IS (casi 39,8%, controlli 41,8%, aOR 0,79; IC al 95%: 0,67-0,92), ma non è stata associata al rischio di ictus ricorrente (casi 39,1%, controlli 40,8%, aOR: 1,05; IC al 95%: 0,88-1,24).