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Parkinson, la solitudine aumenta il rischio di sviluppare la malattia

In uno studio prospettico di coorte su quasi mezzo milione di soggetti seguiti fino a 15 anni, la solitudine è risultata significativamente associata a un aumento del rischio di sviluppare la malattia di Parkinson indipendentemente da fattori demografici e socioeconomici, isolamento sociale, rischio genetico e salute fisica e mentale. Il risultato è apparso sulla rivista “JAMA Neurology” a prima firma di Antonio Terracciano, della Florida State University a Tallahassee, negli Stati Uniti.

Gli autori hanno considerato i dati raccolti nella UK Biobank relativi a soggetti età compresa tra 38 e 73 anni con dati sulla solitudine e senza una diagnosi di Parkinson al basale, che sono stati valutati per la prima volta dal 13 marzo 2006 al 1° ottobre 2010 e seguiti fino al 9 ottobre 2021.

Dall’analisi statistica è emerso che, su 491.603 partecipanti (età media: 56,54 anni; per 54,4% donne), 2822 hanno sviluppato il Parkinson durante i 15 anni di follow-up. Le persone che hanno riferito di essere sole avevano un rischio più elevato di Parkinson (hazard ratio [HR], 1,37; IC al 95%: 1,25-1,51), un’associazione che si confermava anche dopo aver tenuto conto di fattori demografici, stato socioeconomico, isolamento sociale, punteggio di rischio poligenico di Parkinson, fumo, attività fisica, indice di massa corporea, diabete, ipertensione, ictus, infarto del miocardio, depressione, e di aver mai visitato uno psichiatra (modello completamente aggiustato: HR 1,25; IC al 95%: 1,12-1,39).

Da rilevare che l’associazione tra solitudine e Parkinson incidente non è stata moderata dal sesso (HR per l’interazione: 0,98; IC al 95%: 0,81-1,18), dall’età (HR per l’interazione: 0,99; IC al 95%: 0,98-1,01) o dal punteggio di rischio poligenico (HR per l’interazione: 0,93; IC al 95%: 0,85-1,02). Contrariamente a quanto previsto per una sindrome prodromica, quando è stata stratificata per tempo, la solitudine non è stata associata al rischio di Parkinson incidente nei primi cinque anni (HR: 1,15; IC al 95%: 0,91-1,45), ma è stata associata al rischio di PD nei 10 anni successivi (HR: 1,32; IC al 95%: 1,19-1,46).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico