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Ipoacusia negli anziani, con gli apparecchi acustici rischio ridotto di demenza

Secondo uno studio pubblicato online su “The Lancet Public Health”, l’uso di apparecchi acustici è associato a una riduzione del rischio di demenza a un livello simile a quello delle persone senza ipoacusia.

Analizzati i dati di più di 400mila persone della UK Biobank

Fan Jiang, della Shandong University di Jinan, Cina, e colleghi hanno utilizzato i dati della U.K. Biobank per esaminare l’associazione tra l’uso di apparecchi acustici e il rischio di demenza per tutte le cause e per cause specifiche tra gli adulti di mezza età e anziani.

Le analisi hanno incluso 437.704 persone. I ricercatori hanno scoperto che le persone con ipoacusia senza apparecchi acustici avevano un rischio maggiore di demenza per tutte le cause rispetto a quelle senza ipoacusia (hazard ratio: 1,42; IC al 95%: da 1,29 a 1,56), mentre quelle con ipoacusia con apparecchi acustici non avevano un rischio maggiore (hazard ratio: 1,04; IC al 95%: da 0,98 a 1,10).

L’associazione positiva dell’uso di apparecchi acustici è stata osservata per la demenza per tutte le cause e per specifici sottotipi di demenza. La percentuale stimata di rischio attribuibile di demenza per l’ipoacusia è stata del 29,6%. Complessivamente, l’1,5, il 2,3 e il 7,1% dell’associazione totale tra l’uso di apparecchi acustici e la demenza per tutte le cause era mediata rispettivamente dalla riduzione dell’isolamento sociale, dalla riduzione della solitudine e dalla riduzione dell’umore depresso.

Secondo le conclusioni degli autori, considerando che fino all’8% dei casi di demenza potrebbe essere prevenuto con una corretta gestione dell’ipoacusia, i risultati evidenziano l’urgente necessità di adottare misure per affrontare l’ipoacusia e migliorare il declino cognitivo.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico