Skip to content
Ictus secondario

Efficacia della citicolina dopo ictus ischemico acuto

Il trattamento con questo precursore dell’acetilcolina è associato a un recupero dell’eccitabilità intracorticale

I processi neurodegenerativi tipici della malattia di Alzheimer o degli esiti dell’ictus interessano le vie colinergiche nel lobo frontale del cervello. Ora uno studio italiano dimostra per la prima volta che l’alterazione di queste vie può essere compensata con la citicolina, un precursore naturale dell’acetilcolina.

Il risultato, descritto sulle pagine della rivista “Frontiers in Neurology” da Mauro Magoni, direttore dell’UO di Neurologia Vascolare-Stroke Unit presso l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, è stato illustrato anche nel corso dell’incontro Citicolina DAY, tenutosi recentemente a Genova.

Lo studio sugli effetti della somministrazione di un integratore a base di citicolina associato al trattamento abituale in soggetti con ictus ischemico acuto

Lo studio partiva dagli incoraggianti risultati ottenuti su modelli animali di ictus ischemico, secondo cui un trattamento farmacologico in grado di potenziare la plasticità cerebrale intrinseca, come quello a base di citicolina, potrebbe modulare il danno cerebrale acuto, con un migliore recupero funzionale.

In questo caso si trattava di un disegno randomizzato in cieco, basato sulla somministrazione di un integratore a base di citicolina 1000 mg per otto mesi associato al trattamento abituale in soggetti con ictus ischemico acuto, confrontato con il solo trattamento abituale. Gli autori hanno condotto misure di eccitabilità intracorticale, valutata mediante stimolazione magnetica transcranica (TMS), associate a una valutazione clinica e neurofisiologica pre- e post-trattamento.

Un totale di 30 partecipanti (età media [SD], 68,1 [9,6] anni; 11 donne [37%]) ha completato lo studio. Non sono stati osservati cambiamenti significativi nei punteggi clinici dopo il trattamento con citicolina (tutti p> 0,05), ma è stato osservato un miglioramento significativo dell’inibizione intracorticale a breve intervallo (SAI) (p= 0,003) nel gruppo di trattamento rispetto ai controlli.

Mauro Magoni, Direttore dell’U.O di Neurologia Vascolare-Stroke Unit presso l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, ha spiegato:

Il gruppo al quale è stata somministrata la citicolina ha dimostrato un inconfondibile recupero delle vie colinergiche rispetto al gruppo di controllo e, sebbene la misurazione riguardasse solo i processi cellulari e non gli eventuali effetti cognitivi, diversi pazienti hanno testimoniato di sentirsi meglio e più lucidi dopo il trattamento”.

 

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico