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Un modello per prevedere la durata di ricovero per commozione cerebrale

L’uso di un modello ad albero decisionale può aiutare i medici a identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità avere un recupero prolungato dopo una commozione cerebrale legata all’attività sportiva, secondo uno studio pubblicato sul numero di febbraio dell’”American Journal of Physical Medicine & Rehabilitation” da Michael Robinson, della University of Western Ontario, London, Canada e colleghi.

Lo studio includeva 273 pazienti (52% uomini; età media, 21 anni) inizialmente valutati da un medico di medicina d’urgenza o di medicina dello sport entro 14 giorni dalla commozione cerebrale.

Gli autori hanno utilizzato un’analisi ad albero decisionale per esaminare le 22 variabili della quinta edizione dello Sport Concussion Assessment Tool, al fine d’identificare quelle che più probabilmente avrebbero predetto un tempo di recupero di 28 giorni o più.

Delle 22 variabili, solo due hanno contribuito alla previsione: il sentirsi “nella nebbia” e la tristezza. La matrice di confusione ha prodotto una precisione statisticamente significativa di 0,7636, una sensibilità di 0,6429, una specificità di 0,8889, un valore predittivo positivo di 0,8571 e un valore predittivo negativo di 0,7059.

“I dati richiesti per l’applicazione di questo albero decisionale sono spesso facilmente disponibili ai medici al momento della loro valutazione iniziale del paziente”, scrivono gli autori, sottolineando la potenziale utilità del modello nella pratica clinica. “È improbabile che contribuisca significativamente alla durata dell’incontro clinico o che comporti un onere eccessivo per il medico o per il paziente”.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico