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Un modello di previsione per gli esiti neurocognitivi dell’avvelenamento da monossido di carbonio

Un modello di previsione affidabile durante la fase iniziale dell’avvelenamento da monossido di carbonio (CO) potrebbe aiutare a identificare i pazienti a rischio di sequele neurocognitive negative, secondo un articolo apparso su “JAMA Network Open” a firma di Sung Hwa Kim della Yonsei University a Wonju, in Corea del Sud.

I ricercatori hanno raccolto i dati di pazienti (N =1016) con avvelenamento acuto da CO visitati tra gennaio 2006 e luglio 2021 presso il Wonju Severance Christian Hospital e seguiti fino ad agosto 2021, che costituivano la coorte di derivazione. La coorte di validazione includeva invece i dati raccolti da agosto 2016 a giugno 2020 di 266 pazienti con avvelenamento da CO presso l’Inha University Hospital.

I pazienti sono stati trattati con ossigenoterapia al 100% e in camera ipebarica se presentavano perdita di coscienza, sintomi neurocognitivi, disfunzione cardiovascolare, enzimi cardiaci, alterazioni ischemiche all’elettrocardiogramma, acidosi grave o carbossiemoglobina (HbCO) di almeno il 25%.

I ricercatori hanno utilizzato modelli di regressione logistica per identificare i predittori di esiti neurocognitivi sfavorevoli nella coorte di derivazione utilizzando la Global Deterioration Scale (GDS).

La coorte di derivazione comprendeva 126 pazienti (12,4%) con punteggi GDS insufficienti. Tra gli 879 pazienti della coorte di derivazione con dati di follow-up a 1 anno, 757 (86,1%) avevano punteggi GDS invariati, 102 (11,6%) avevano punteggi GDS migliorati e 20 (2,3%) avevano punteggi GDS peggiorati.

Nel modello di previsione finale, l’età superiore a 50 anni (1 punto), il punteggio della Glasgow Coma Scale pari o inferiore a 12 (1 punto), lo shock (1 punto), il livello di creatinchinasi sierica superiore a 320 U/L al momento della presentazione al pronto soccorso (1 punto) e il mancato utilizzo dell’ossigenoterapia iperbarica (1 punto) sono rimasti fattori significativamente associati a un esito peggiore; pertanto, questo sistema di punteggio è stato denominato COGAS (creatinchinasi, ossigenoterapia iperbarica, Glasgow Coma Scale, età, shock).

L’area sotto la curva caratteristica operativa del ricevitore per il punteggio COGAS era 0,862 (95% CI, 0,828-0,895) per la coorte di derivazione e 0,870 (95% CI, 0,779-0,961) per la coorte di validazione.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico