Sindrome da fatica cronica/encefalomielite mialgica comune nel long Covid
I pazienti con sequele post-acute dell’infezione da SARS-CoV-2 (PASC), informalmente indicati come “pazienti long COVID”, mostrano alterazioni del sistema circolatorio e respiratorio associate o meno a sindrome da fatica cronica/encefalomielite mialgica (CFS/ME), secondo i risultati di uno studio prospettico pubblicato sulla rivista “JACC: Heart Failure”.
Donna Mancini dell’Icahn School of Medicine at Mount Sinai a New York, negli Stati Uniti, e colleghi hanno arruolato 41 soggetti che hanno accusato dispnea per oltre tre mesi dopo la guarigione da COVID-19, sottoposti a test da sforzo cardiopolmonare (CPET) e valutazioni per i sintomi CFS/ME.
I partecipanti avevano un’età media di 45,2±12,5 anni; 23 erano donne; 18 erano uomini; l’indice di massa corporea (BMI) era 28,3±6,4; l’emoglobina era 14,0±1,3 g/dl; nove partecipanti avevano ipertensione; quattro avevano il diabete; due avevano tachicardia ortostatica posturale; uno aveva una precedente ablazione della fibrillazione atriale; e uno aveva una storia di cancro al colon.
La coorte era guarita da COVID-19, in media, 8,9±3,3 mesi prima.
Dall’analisi dei dati, è emerso che 24 pazienti (58,5%) avevano VO2 max inferiore all’80% del predetto, e tutti e 24 mostravano una limitazione circolatoria all’esercizio. Quindici dei 17 pazienti con un VO2 max normale avevano anomalie ventilatorie tra cui la frequenza respiratoria di picco >55 (n = 3) o respirazione disfunzionale (n = 12). Per l’intera coorte, l’88% dei pazienti (n = 36) aveva anomalie ventilatorie con respirazione disfunzionale (n = 26), aumento VE/VCO2 (n = 17), e/o ipocapnia PetCO2 <35 (n = 25). infine 19 pazienti (46%) hanno soddisfatto i criteri per CFS/ME.
Secondo le conclusioni degli autori, dunque, nei pazienti con long COVID sono frequenti le anomalie respiratorie e circolatorie, associate spesso a sindrome da fatica cronica/encefalomielite mialgica.
