Potenziare l’assistenza territoriale per gestire la sclerosi multipla
La SIN fa il punto dell’agenda sanitaria del PNRR nella giornata dedicata alla malattia
Il potenziamento dell’assistenza territoriale è uno dei pilastri dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito sanitario. Dovrebbe essere un obiettivo prioritario, in particolare, anche nel campo della sclerosi multipla (SM), da attuare con una riorganizzazione della presa in carico del paziente in un’ottica della prossimità di cura. Ad affermarlo è la Società Italiana di Neurologia (SIN), in occasione della giornata mondiale dedicata alla malattia, che si è celebrata lo scorso 30 maggio.
Per andare oltre l’assistenza ospedaliera occorre agire su più fronti, coordinando tutti i nodi territoriali coinvolti nella gestione dei pazienti, facilitando l’accesso e l’empowerment del cittadino-paziente e riducendo le distanze tra ospedale e territorio. E questo lo si può fare con il coordinamento delle figure professionali che entrano a vario titolo nel percorso di assistenza, dal medico di Medicina generale agli specialisti, senza dimenticare infermieri specializzati e case manager. Un approccio multiprofessionale che va costruito evitando lo spreco di risorse, nell’ottica della sostenibilità finanziaria del Servizio sanitario nazionale.
Claudio Gasperini, responsabile del Gruppo di studio sclerosi multipla della SIN, ha spiegato
La Società Italiana di Neurologia sta lavorando a una proposta di modello organizzativo della presa in carico del paziente con SM, in cui possa essere valorizzato il setting territoriale e domiciliare con l’obiettivo finale di ridurre le distanze e migliorare l’assistenza dei nostri pazienti anche attraverso la telemedicina intesa come tele-visita, teleconsulto e tele-cooperazione.”