L’ipertono nel sonno non-REM è associato ai parkinsonismi atipici
In un nuovo studio pilota pubblicato su “Sleep Medicine”, l’ipertono associato al sonno non REM (NRH) è apparso come un nuovo candidato biomarcatore per la neurodegenerazione legata ai parkinsonismi atipici (PSD).
Per questo studio, Daniel Levendowski della società Advanced Brain Monitoring di Carlsbad, negli Stati Uniti, e colleghi hanno arruolato pazienti con demenza a corpi di Lewy/malattia di Parkinson (DLB/PDD = 16), malattia di Parkinson (PD = 16) e paralisi sopranucleare progressiva (PSP = 13). Il gruppo non-PSD comprendeva pazienti con demenza da malattia di Alzheimer (AD = 24), decadimento cognitivo lieve (MCI = 35) e un gruppo di controllo con cognizione normale (CG = 61). In tutti i partecipanti sono stati condotti monitoraggi del sonno a domicilio, per più notti, mediante Sleep Profiler. Gli algoritmi automatici hanno rilevato NRH, caratterizzato da un’elevata potenza elettromiografica frontopolare. Le differenze tra i gruppi nella NRH sono state valutate utilizzando la regressione logistica, il test U di Mann-Whitney e il test del Chi-quadro.
L’NRH era maggiore nel gruppo PSD rispetto a quello non PSD (13,9 ± 11,0% vs. 3,1 ± 4,7%, p< 0,0001). La soglia NRH≥5% ha fornito la differenziazione ottimale tra i gruppi (AUC = 0,78, p< 0,001). L’NRH era associato in modo indipendente al gruppo PSD anche dopo aver controllato per età, sesso e uso di SSRI/SNRI (p< 0,0001). Le frequenze di NRH anormale per sottogruppo erano PSP = 92%, DLB/PDD = 81%, PD = 56%, MCI = 26%, AD = 17% e CG = 16%. Le probabilità di NRH anormale in ciascun sottogruppo PSD variavano da 3,7 a 61,2 rispetto a ciascun sottogruppo non PSD.
Secondo gli autori, sono necessari ulteriori futuri su coorti più ampie per confermare questi risultati, comprendere l’eziologia dell’entità/durata dell’NRH e determinare se si tratta di un marker prodromico indipendente per specifiche patologie neurodegenerative.