Le donne con epilessia possono allattare in sicurezza?
Recentemente, alcune linee guida internazionali e position paper hanno iniziato a raccomandare l’allattamento al seno anche in donne con epilessia e in trattamento con farmaci anticrisi, con la motivazione che i benefici per i piccoli siano superiori ai potenziali eventi avversi dovuti all’esposizione a tali farmaci.
Ma come quantificare tale rischio? In una revisione sistematica e metanalisi pubblicata sulla rivista “Seizure: Journal of Epilepsy”, Ramzi Shawahna, della An-Najah National University di Nablus, in Palestina, e colleghi hanno valutato le concentrazioni di farmaci anticrisi nel latte materno di donne con epilessia in allattamento. Oltre a ciò, hanno sintetizzato qualitativamente le prove che possono essere utilizzate per stimare le dosi teoriche come assunzione giornaliera stimata (EDI) e la dose infantile relativa (RID) di farmaci anticrisi, e per valutare i rischi potenziali per i bambini come risultato di esposizione alla loro esposizione dal consumo di latte materno.
Complessivamente, sono stati considerati 15 studi; i valori più elevati di RID per carbamazepina, lamotrigina, primidone, fenobarbital, gabapentin, acido valproico, ethosuximide, levetiracetam, e topiramato sono risultati di: 3,70%, 36,33%, 4,96%, 3,15%, 4,37%, 1,90%, 31,49%, 12,50%, e 12,18%, rispettivamente. L’allattamento al seno potrebbe essere limitato o addirittura interrotto quando sono evidenti segni di eccessiva sedazione/sonnolenza e/o scarso aumento di peso nei neonati esposti a primidone e fenobarbital, etosuximide/primidone o etosuximide/fenobarbital.
Secondo le conclusioni degli autori, le concentrazioni di farmaci anticrisi sono rilevabili nel latte materno delle donne con epilessia e nel plasma/siero dei neonati esposti tramite il latte materno. Questi risultati perciò potrebbero essere utili per prendere decisioni informate sulla sicurezza dell’allattamento al seno durante l’assunzione di questo tipo di farmaci.