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fibrillazione atriale

Fibrillazione atriale: lo screening nella popolazione anziana è efficace

Tra gli anziani, lo screening per la fibrillazione atriale (FA) è sicuro e mostra modesti benefici in termini di riduzione di eventi ischemici ed emorragici, secondo un articolo apparso su “The Lancet”. Emma Svennberg del Karolinska Institute di Stoccolma, in Svezia, e colleghi illustrano i risultati dello studio controllato e randomizzato denominato STROKESTOP, in cui 28.768 soggetti di età compresa tra 75 e 76 anni sono stati randomizzati in rapporto 1:1 a far parte del gruppo di screening (che hanno avuto luogo tra marzo 2012 e maggio 2014 in due città svedesi) o a un gruppo di controllo.

I partecipanti, tutti senza storia di FA, sono stati sottoposti a elettrocardiogrammi (ECG) presso i centri di screening locali per due settimane. Una volta rilevata la FA, ai soggetti veniva offerto un trattamento con anticoagulanti orali. Il follow-up è durato per un minimo di cinque anni con una mediana di 6,9. Gli endpoint primari includevano l’embolia sistemica, l’ictus emorragico o ischemico, la mortalità per tutte le cause e l’emorragia con necessità di ricovero.

Dall’analisi dei dati è emerso che il gruppo di intervento ha avuto un tasso significativamente più basso di endpoint primari (31,9%; n=4456 su 13.979; 5,45 eventi per 100 anni) rispetto al gruppo di controllo (33,0%; n=4616 su 13.996; 5,68 eventi per 100 anni), con un hazard ratio di 0,96 (p=0,045). Gli autori dello studio hanno sottolineato:

Lo screening per la fibrillazione atriale in una popolazione anziana ha mostrato un beneficio significativo riducendo gli esiti clinici più gravi e si è confermato sicuro. I vantaggi maggiori si potrebbero ottenere nelle popolazioni con minore rilevazione spontanea di questa condizione”.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico