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Caratteristiche cliniche e genetiche della malattia di Huntington ad esordio tardivo

Tra i pazienti con malattia di Huntington a esordio tardivo (LoHD) esistono evidenze di disturbi cognitivi e i sintomi motori almeno in parte correlati all’età. È quanto emerso da un nuovo studio retrospettivo e osservazionale pubblicato sullo “European Journal of Neurology” da Martina Petracca della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e colleghi.

Gli autori si sono concentrati sulla piccola percentuale (11%) di pazienti affetti da malattia di Huntington che presenta un esordio di malattia nella fascia di età pari o superiore a 60 anni, che si ritiene generalmente avere sintomi più lievi. Tuttavia, non è chiaro perché l’insorgenza di malattia avvenga in tempi diversi o se i sintomi siano correlati all’età di insorgenza.

Questo studio ha cercato di valutare le caratteristiche cliniche della LoHD e di stabilire se i sintomi siano influenzati esclusivamente dalla genetica o da altri fattori. I dati provengono da Enroll-HD, uno studio multicentrico, globale, longitudinale e osservazionale di famiglie con HD. I pazienti con LoHD (N =663), con malattia comune/tipica dell’adulto (CoHD; 30-59 anni; N =3960) e con malattia del giovane adulto (YoHD; 20-29 anni; N =368) sono stati valutati per le caratteristiche genetiche, sociodemografiche, cliniche, neuropsicologiche e comportamentali.

I gruppi LoHD, CoHD e YoHD erano composti per il 50,7%, 51,2% e 51,4% da donne, con un’età media di 71,6, 52,7 e 33,2 anni (p <0,001) e con 40,8, 43,7 e 50,7 ripetizioni CAG (p <0,001), rispettivamente.

Dai dati raccolti è emerso che la LoHD a insorgenza tardiva si presentava prevalentemente come malattia a insorgenza motoria, con una minore prevalenza di anamnesi psichiatrica e di sintomatologia attuale. L’anamnesi familiare di HD assente/sconosciuta era significativamente più comune nel gruppo LoHD (31,2%) rispetto agli altri gruppi. Il gruppo LoHD presentava deficit motori e cognitivi più gravi rispetto ai soggetti sani. I soggetti con LoHD e CoHD con 41 triplette nell’allele maggiore erano paragonabili per quanto riguarda il deterioramento cognitivo, ma quelli con LoHD avevano disturbi motori più gravi, comportamenti meno problematici e più spesso un’anamnesi familiare di HD sconosciuta.

Secondo le conclusioni dello studio, è probabile che i disturbi cognitivi e i sintomi motori della LoHD siano almeno in parte legati all’età e non siano espressione diretta della malattia. Oltre all’espansione della tripletta CAG, gli studi futuri dovrebbero indagare il ruolo di altri fattori genetici e ambientali nel determinare l’età di insorgenza.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico