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alzheimer biomarcatori

Stati Uniti: approvato aducanumab per il trattamento dell’Alzheimer

La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato aducanumab per il trattamento della malattia di Alzheimer. Si tratta del primo farmaco approvato negli ultimi 18 anni con questa indicazione e il primo in assoluto in grado di agire sui meccanismi patofisiologici della malattia.

Educanumab è un anticorpo monoclonale scoperto da Neurimmune’s Reverse Translational Medicine e sviluppato successivamente in licenza da Biogen in collaborazione con Eisai.

L’approvazione da parte dell’Agenzia per il farmaco americana si basa su tre studi clinici che hanno dimostrato l’efficacia del farmaco nel rimuovere le placche amiloidi dalle diverse aree cerebrali colpite dall’Alzheimer, secondo quanto documentato da scansioni di tomografia computerizzata. Si tratta quindi di una decisione fondata su un endpoint surrogato, e l’FDA ha richiesto a Biogen di condurre un trial randomizzato e controllato per verificare che queste positive indicazioni strumentali siano accompagnate da risultati clinici in termini di miglioramento della funzione cognitiva.

Nel nostro Paese, il via libera è stato accolto favorevolmente dalla Società Italiana di Neurologia (SIN) e dall’Associazione SIN demenze (SINdem). Il professor Gioacchino Tedeschi, presidente SIN, ha commentato:

Gli studi che hanno condotto all’approvazione di aducanumab hanno documentato la riduzione del deposito di amiloide nel cervello dei pazienti trattati e, pur mancando ancora la conferma che questo dato strumentale correli con un reale miglioramento clinico, la notizia è senza dubbio importante. La deposizione di amiloide nei neuroni non è probabilmente la sola causa della Malattia di Alzheimer, ma rappresenta certamente un attore importante nel meccanismo di malattia”.

La notizia dell’approvazione di aducanumab è stata anche l’occasione per puntare i riflettori sulla situazione dell’assistenza nel nostro Paese. SIN e SINdem, si legge in una nota, “ritengono fondamentale una profonda riflessione sull’attuale organizzazione dei servizi sanitari e dei centri dedicati al declino cognitivo e demenze, sulla base della quale promuovere un aggiornamento del Piano Nazionale delle Demenze e investimenti adeguati”.

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico