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Ictus imaging

Indici di outcome sfavorevole nell’emorragia subaracnoidea

I pazienti con emorragia subaracnoidea (ESA) che arrivano al ricovero in ospedale con un punteggio di 5 sulla scala WFNS (World Federation of Neurological Surgeons) sono associati a esiti peggiori. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista “BMC Neurology” da Elisa Gouvêa Bogossian, dell’Université Libre de Bruxelles (ULB), in Belgio, e colleghi.

I ricercatori dello studio hanno utilizzato la scala WFNS per valutare i pazienti 353 ammessi all’unità di terapia intensiva con ESA non traumatica all’Erasmus Hospital, in Belgio, tra il 2004 e il 2018 e hanno poi valutato gli esiti clinici.

I ricercatori dello studio hanno classificato i pazienti come aventi WFNS di 4 (32%) o 5 (68%). L’ESA è stata causata da un aneurisma (84%), da una malformazione arterovenosa (2%) o da origini indeterminate (14%). Questi pazienti avevano un’età media di 57 anni (deviazione standard ±14), il 42% era rappresentato da uomini, il 41% aveva ipertensione, il 15% malattie cardiache e il 10% diabete.

Esiti neurologici sfavorevoli si sono verificati tra il 74% e la mortalità tra il 57% dei pazienti. Di tutti gli esiti neurologici sfavorevoli e dei decessi, il 77% e l’81% erano tra i pazienti con un punteggio WFNS di 5, rispettivamente.

Nel corso del tempo, la proporzione di pazienti che hanno avuto esiti neurologici sfavorevoli e la mortalità non sono variate in modo significativo. Una diminuzione del rischio di mortalità era associata a: profilassi con nimodipina (HR: 0,50; p =0,001), trattamento endovascolare (HR: 0,51; p =0,001) e idrocefalo (HR: 0,60; p =0,002).

L’aumento del rischio di mortalità è risultato associato a: ipertensione intracranica (HR: 3,56; p = 0,001), punteggio WFNS di 5 (HR: 2,12; p =0,001), punteggio di valutazione sequenziale dell’insufficienza d’organo (HR: 1,10; p =0,006), ed età (HR, 1.02; p =0,022).

Esiti neurologici sfavorevoli sono risultati associati all’ipertensione intracranica (HR: 10,15; p =0,001), punteggio WFNS di 5 (HR: 3,23; p =0,001), ed età (HR: 1,04; p =0,005). La nimodipina profilattica ha diminuito il rischio di esiti neurologici sfavorevoli (HR, 0,29; p =0,013).

Folco Claudi

Giornalista medico scientifico