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Sclerosi multipla, la malattia aumenta il rischio d’infezione

Nuovi dati statunitensi confermano la correlazione

I pazienti a cui è stata diagnosticata e trattata la sclerosi multipla presentano un rischio maggiore per qualsiasi tipo di infezione e sono più frequentemente ricoverati in ospedale a causa di infezioni rispetto ai controlli sani, secondo una ricerca presentata da Susa Jick, epidemiologa della Boston University e colleghi all’Americas Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ACTRIMS) 2020, tenutosi dal 27 al 29 febbraio 2020 a West Palm Beach, in Florida. I risultati hanno inoltre dimostrato che l’aumento del rischio più elevato è quello associato all’infezione delle vie urinarie.

Xia e colleghi hanno disegnato lo studio per indagare approfonditamente un risultato già emerso negli studi passati sull’esposizione dei malati al rischio d’infezione. Hanno perciò considerato i dati del database del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, selezionando quelli relativi a pazienti a cui era stata diagnosticata la sclerosi multipla da più di un anno e che hanno ricevuto un trattamento per questa malattia tra gennaio 2004 e agosto 2017 (n=8.695), nonché quasi 87.000 controlli sani abbinati per sesso, età e regione geografica. Hanno infine identificato le infezioni registrate dopo la diagnosi di sclerosi multipla, calcolando su questa base i tassi di incidenza e i rapporti dei tassi di incidenza (IRR) del tipo di infezione e della prima infezione.

Dopo un follow-up mediano di sette anni, tra i soggetti con sclerosi multipla si sono registrati tassi di infezione più elevati rispetto ai controlli, considerando sia le infezioni complessive (IRR: 1,76) sia quelle nosocomiali (IRR: 2,43). Rispetto ai controlli, i pazienti con sclerosi multipla avevano anche un tasso di incidenza più alto di infezioni delle vie urinarie (IRR: 1,88); di infezioni della pelle (IRR: 1,51); di infezioni fungine (IRR: 1,47); di polmonite e influenza (IRR: 1,48); così come di altri tipi di infezioni, tra cui elmintiasi, rickettsiosi, malattie spirochetali, malattie veneree non sifilitiche e non gonococciche; infezioni e infestazioni parassitarie (IRR: 1,68).

I rapporti di incidenza delle infezioni oculari, dell’orecchio, respiratorie, della gola e virali sono risultati solo marginalmente più elevati. I risultati hanno infine mostrato come i tassi d’infezione delle vie urinarie fossero più di quattro volte più alti tra le donne rispetto agli uomini in entrambi i gruppi, ma l’IRR era più alto negli uomini (IRR: 2,47) rispetto alle donne (IRR: 1,90).

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.