Nuovi dati sulla sindrome da rilascio di citochine nei pazienti Covid-19
Nuovi dati sulle manifestazioni neurologiche della malattia da coronavirus
I disturbi neurologici in pazienti con malattia coronavirus 2019 (COVID-19) sono accompagnati da evidenze di sindrome da rilascio di citochine (CRS) e il trattamento con corticosteroidi porta alla remissione di questi sintomi neurologici in alcuni pazienti. Lo rivela un nuovo articolo apparso sullo “European Journal of Neurology”, a firma di Peggy Perrin dell’Ospedale universitario di Strasburgo, in Francia e colleghi di altri istituti francesi.
Si tratta di uno studio longitudinale che ha coinvolto cinque pazienti con COVID-19, di età compresa tra 51 e 71 anni, ricoverati in un ospedale francese tra il 9 marzo e il 9 aprile 2020, senza una storia nota di malattie o condizioni neurologiche.
In ospedale, i soggetti presentavano vari sintomi neurologici: stato confusionale (n= 5), tremore (n= 5), atassia cerebellare (n= 5), alterazioni comportamentali (n= 5), afasia (n= 4), sindrome piramidale (n= 4), coma (n= 2), paralisi del nervo cranico (n= 1), e ipotiroidismo centrale (n= 3). Particolarmente rilevante il fatto che i disturbi neurologici erano accompagnati da evidenze di laboratorio di CRS, anche se nel liquido cerebrospinale non erano presenti segni di SARS-CoV-2. L’iperalbuminorrachia e l’aumento dei livelli della proteina astrogliale S100B indicavano una disfunzione della barriera emato-encefalica. Significativi anche i referti di risonanza magnetica cerebrale, con evidenze di leucoencefalite acuta (n = 3, uno dei quali nella forma emorragica) ed edema citotossico (n= 1).
Grazie a un trattamento con corticosteroidi e/o immunoglobuline per via endovenosa si è ottenuto una rapida remissione dei sintomi neurologici in due casi.
Infine, il SARS-CoV2 non era rilevabile in 88 dei 90 pazienti con COVID-19 che sono stati sottoposti al test di RT-PCR del liquor.