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cefalea grappolo

Il carico di malattia della cefalea a grappolo

Una survey sottolinea i condizionamenti della vita dei pazienti

I risultati del sondaggio suggeriscono che gli attacchi di cefalea a grappolo possono influenzare negativamente la carriera, l’educazione e la vita sociale di un individuo. Inoltre, la sintomatologia interictale sembra contribuire al carico totale della malattia e ai suoi effetti sulla qualità della vita. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista “Headache” da Heiko Pohl e colleghi del Policlinico universitario di Zurigo, in Svizzera.

I ricercatori hanno condotto un sondaggio via Internet, basato sul questionario EUROLIGHT, che ha coinvolto individui dall’Europa con una diagnosi auto-riferita di cefalee a grappolo (n = 1514). Le domande tendevano a valutare i sintomi e i trattamenti del disturbo, escludendo cioè i casi di emicrania e cefalea di origine tensiva. Inoltre, il sondaggio includeva domande relative ai sintomi percepiti tra un attacco e l’altro in termini di ansia, comportamenti da evitamento o di occultamento del disturbo, e carico di malattia cumulativo.

Complessivamente, 306 pazienti (26,8%) hanno riferito cefalea a grappolo cronica, confermata da una diagnosi formale nell’82,7% (n = 253) dei casi. Inoltre, i pazienti con cefalea a grappolo cronica hanno riportato più frequentemente sintomi interictali (odds ratio [OR], 1,81). La maggior parte dei pazienti (69,2%) ha riferito di essere preoccupata o ansiosa per il successivo attacco, e circa la metà degli intervistati (47,8%) ha riportato comportamenti di evitamento per prevenire ulteriori attacchi di mal di testa.

I pazienti che si preoccupavano di attacchi futuri più spesso riferivano di evitare di parlare agli altri della propria malattia (OR, 1,743), così come le persone con più giorni di mal di testa durante l’ultimo mese. I pazienti che ritenevano che la loro malattia fosse cronica avevano meno probabilità di rispondere che amici e familiari avevano compreso e accettato la loro malattia (OR, 0,537).

I pazienti che hanno indicato un’insorgenza del disturbo prima dei 20 anni di età hanno anche riferito più frequentemente che la malattia ha avuto un effetto negativo sulla loro istruzione (OR, 3,933). Inoltre, una percentuale significativa di pazienti con cefalea a grappolo cronica ha riferito che la sua carriera è stata compromessa dalla malattia (OR, 3.263). Gli individui con cefalea a grappolo cronica hanno anche riportato un maggiore carico di sintomi tra un attacco e l’altro.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.