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Ictus secondario

Ictus ischemico acuto, più gravi gli esiti se è associato a COVID-19

Analizzati in uno studio retrospettivo i dati di mortalità e disabilità grave

Gli ictus ischemici associati a COVID-19 sono più gravi di quelli non associati alla malattia, in termini sia di esito funzionale sia di mortalità, secondo uno studio pubblicato su “Stroke”.

George Ntaios, dell’Università della Tessaglia a Larissa, in Grecia, e colleghi hanno raccolto e analizzato i dati di tutti i pazienti consecutivi ricoverati in ospedale con COVID-19 e ictus ischemico acuto confermato in laboratorio in 28 centri di 16 paesi e hanno messo a confronto la gravità e gli esiti dell’ictus in gruppi di pazienti con e senza COVID-19, abbinati per propensity score.

I ricercatori hanno così scoperto che il valore mediano sulla scala del National Institute of Health Stroke era più alta nei pazienti con COVID-19 rispetto ai pazienti senza COVID-19 (10 vs. 6; odds ratio di 1,69 per un punteggio più alto sulla National Institute of Health Stroke Scale).

Sono stati registrati 48 decessi, di cui 22 e 26 attribuibili all’ictus e a COVID-19, rispettivamente. Quarantanove dei 96 sopravvissuti per i quali erano disponibili i dati avevano una grave disabilità al momento della dimissione. Nella popolazione con lo stesso propensity score, i pazienti con COVID-19 avevano un rischio significativamente aumentato di disabilità grave (4 vs. 2 per la mediana sulla scala Rankin modificata) e di morte (odds ratio aggiustato: 4,3).

“L’associazione tra COVID-19 e ictus grave – scrivono gli autori – evidenzia l’urgente necessità di studi volti a scoprire i meccanismi sottostanti: si tratta di una correlazione rilevante per le cure pre-ospedaliere e per i percorsi ospedalieri dell’ictus acuto durante le pandemie attuali e future”.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.