Demenza, il dolore può essere un sintomo prodromico
Analizzata la correlazione tra le due condizioni su 9000 pazienti
Nei pazienti affetti da demenza, il dolore può essere un sintomo prodromico piuttosto che una causa diretta di demenza, oppure condividere con essa un meccanismo causale comune. È quanto sostengono sulla rivista “Pain” Sushmithadev Kumaradev dell’INSERM-Università di Parigi e colleghi di una collaborazione internazionale, che hanno cercato in modo retrospettivo la relazione temporale tra i punteggi del dolore e la demenza incidente analizzando i dati di uno studio di popolazione ancora in corso denominato Whitehall II.
Complessivamente, sono stati considerati 9.046 soggetti (2840 donne e 6206 uomini) che hanno partecipato ad almeno una delle fasi di misurazione del dolore tra il 1991-1993 e per i quali erano disponibili informazioni sul dolore e sulle covariate (in particolare i fattori sociodemografici). Inoltre, gli autori hanno valutato le condizioni di salute dei soggetti utilizzando referti di esami clinici, dati di questionari, cartelle cliniche e uso di farmaci per il dolore. Hanno raccolto dati ogni due o tre anni e valutato il dolore utilizzando la body pain scale ogni 4 o 5 anni. Hanno poi confrontato le caratteristiche della popolazione di studio con metodi statistici.
Durante i 25 anni di follow-up, 567 soggetti hanno sviluppato demenza all’età media di 77,0 anni. Di questi, il 56,1% ha ricevuto una diagnosi nei cinque anni di follow-up precedenti. Nella prima fase di misurazione del dolore, i pazienti con demenza avevano punteggi di dolore medio più alti (19,4 vs.15,7 per il dolore totale, rispettivamente). Nell’analisi non aggiustata per le condizioni di salute, il dolore continuo era associato a un aumento dell’hazard ratio per la demenza; tuttavia, nell’analisi completamente aggiustata, l’associazione è stata confermata solo a un follow-up medio di 10 anni. Inoltre, l’associazione tra demenza e misure del dolore è diventata più rilevante via via che il tempo di follow-up diminuiva.
Nel corso dei 27 anni di follow-up, le traiettorie del dolore differivano tra i pazienti con diagnosi di demenza e quelli senza. A partire da 16 anni prima della diagnosi, i pazienti con demenza avevano punteggi di dolore totale più alti, con una differenza di 1,4, che ha raggiunto il valore di 5,5 alla diagnosi di demenza.