Aspirina nell’emicrania: nuovi dati a supporto della somministrazione
Alti dosaggi sono indicati per la forma acuta, bassi dosaggi per gli attacchi ricorrenti
Le evidenze supportano la somministrazione di aspirina nel trattamento e nella prevenzione dell’emicrania: lo rivela una revisione sistematica di studi clinici condotti in passato, recentemente pubblicata sull’American Journal of Medicine da Bianca Biglione, del Charles E. Schmidt College of Medicine della Florida Atlantic University di Boca Raton, e colleghi.
Dall’analisi è emerso che, sulla base della totalità delle prove, inclusi i dati di studi randomizzati, l’aspirina ad alte dosi (da 900 a 1.300 mg), assunta all’insorgere dei sintomi, è efficace e sicura per l’emicrania acuta, mentre un’assunzione quotidiana di aspirina a basse dosi (da 81 a 325 mg) può essere efficace e sicura nel prevenire gli attacchi ricorrenti.
Il profilo relativamente favorevole degli effetti collaterali dell’aspirina e i costi estremamente bassi rispetto ad altre terapie farmacologiche su prescrizione – scrivono gli autori – fanno di questo farmaco un’ulteriore opzione nel trattamento del mal di testa acuto e ricorrente.
“L’emicrania è tra i disturbi più comuni e potenzialmente debilitanti: circa uno su 10 pazienti afferenti alle strutture di cure primarie presentano mal di testa e tre su quattro sono emicranie – ha spiegato Biglione in una nota. – In effetti, l’aspirina è disponibile senza prescrizione medica, è economica e, in base alla nostra revisione, anche efficace in molti pazienti colpiti da questo disturbo.”