Settimana mondiale del cervello 2019. Conosci il neurologo, proteggi il tuo cervello
La SIN partecipa con una campagna rivolta al pubblico per la prevenzione
Sette giorni – dall’11 al 17 marzo – sono da segnare sul calendario: sono quelli in cui, in 80 paesi, si celebra la settimana mondiale del cervello, voluta per aumentare la consapevolezza della popolazione generale sulle patologie neurologiche che, nel loro complesso, colpiscono cinque milioni di soggetti nel nostro Paese e circa un miliardo nel mondo.
Per l’occasione, la SIN, Società Italiana di Neurologia, ha scelto lo slogan “Proteggi il tuo cervello”, puntando alla conoscenza dei disturbi e soprattutto sulla prevenzione: al pubblico deve passare il messaggio che adottare uno stile di vita sano è il primo passo per prendersi cura del proprio cervello. Ma per prevenire i disturbi è importante anche il consulto dello specialista di riferimento. A questo scopo, è stato realizzato lo spot “Conosci il neurologo, proteggi il tuo cervello” che verrà trasmesso sulle principali reti nazionali dalla RAI a LA7, da Sky a Mediaset.
“La SIN ha fortemente voluto realizzare e diffondere questo spot per promuovere la figura dell’unico specialista che conosce a fondo il cervello e il suo funzionamento”, ha commentato Gianluigi Mancardi, Presidente SIN. “Spesso, infatti, il paziente ha una paura ingiustificata di rivolgersi al neurologo, rinviando il consulto medico anche laddove necessario. Iniziative come la Settimana Mondiale del Cervello sono importanti occasioni per ricordare, in Italia e nel mondo, l’importanza della prevenzione nel contrastare l’insorgenza di patologie neurologiche. Proteggere il nostro cervello significa sia modificare errate abitudini che spesso ci vedono protagonisti, sia non sottovalutare sintomi e manifestazione che possono far sospettare un disturbo neurologico e che richiedono il parere del neurologo. Disturbi della memoria, del linguaggio, ma anche del sonno, possono infatti essere la spia di importanti disordini neurologici. La diagnosi precoce rappresenta una potente arma a nostra disposizione: solo riconoscendo tempestivamente un disturbo, infatti, è possibile mettere in atto quell’intervento terapeutico volto a limitare quanto più possibile importanti conseguenze”.
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