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delirium

Riconoscere il delirium e distinguerlo dalla demenza

Uno studio richiama l’attenzione sui sintomi di questo stato confusionale

Il delirium può sovrapporsi alla demenza ma non è necessariamente associato a questa condizione. È questo il messaggio lanciato in occasione della Giornata mondiale per l’Alzheimer, durante il congresso di formazione “Delirium sovrapposto a demenza: dai concetti al mondo reale”, tenutosi presso l’Istituto geriatrico Camillo Golgi di Abbiategrasso, nell’Area metropolitana di Milano. I dati presentati nel corso dell’evento emergono da uno studio pubblicato su BMC Medicine dal Gruppo Italiano di Studio sul delirium. Nella ricerca sono stati coinvolti 1.867 pazienti anziani (di età pari o superiore a 65 anni), afferenti a 108 reparti per acuti e 12 reparti di riabilitazione di ospedali italiani.

L’analisi ha mostrato che il delirium si è verificato in più del 20% circa dei ricoverati, con maggiore prevalenza nei reparti di Neurologia e minore nei reparti di Riabilitazione. Ma il dato cruciale è che non sempre si è manifestato in soggetti affetti da demenza. Tutti gli operatori sanitari che lavorano in ambienti ospedalieri dovrebbero quindi conoscere i segni del delirium che si possono così riassumere: minor capacità di concentrarsi, sonnolenza, agitazione e, alcune volte, allucinazioni e/o convinzioni errate.

“L’insorgenza dei sintomi del delirium è improvvisa, con un cambiamento acuto dei livelli di attenzione e di consapevolezza e con un’associazione di disturbi di tipo cognitivo”, ha sottolineato Silvia Francesca Vitali, Direttore Medico dell’Istituto Camillo Golgi. “Sono sintomi simili a quelli della demenza e i criteri diagnostici tradizionali del delirium non risolvono il problema delle zone di sovrapposizione tra le due condizioni. La vera questione è che mentre la demenza è una condizione progressiva e irreversibile, il delirium è una condizione potenzialmente reversibile (parzialmente o totalmente) ed è necessario studiare le condizioni cliniche del paziente per scoprire qual è la causa che ha lo ha determinato”.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.