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compostela

Parkinsoniani in cammino verso Santiago di Compostela

Successo di un progetto patrocinato dagli Spedali Civili di Brescia

Portare i malati di Parkinson sul cammino di Santiago: è questa la sfida lanciata dal progetto “ParkinCammino” promosso da Azione Parkinson Brescia Onlus insieme al Centro Disturbi del Movimento dell’ASST Spedali Civili di Brescia, con il patrocinio dello stesso nosocomio e dell’Università degli Studi di Brescia e con il contributo incondizionato di Piam Farmaceutici Spa, Zambon Italia e Gait UP. Dal 6 al 14 ottobre, non solo familiari e caregiver hanno potuto partecipare a un’importante esperienza di condivisione con altre persone nella stessa situazione di vicinanza e di assistenza alla malattia, ma gli stessi soggetti affetti hanno potuto toccare con mano i benefici dell’attività fisica, grazie all’assistenza di Alessandro Padovani professore ordinario di Neurologia dell’Università degli Studi di Brescia,  e di Elisabetta Cottini e Andrea Pilotto, neurologi degli Spedali Civili di Brescia, di infermieri, e di Federica Cottini, quale responsabile della preparazione atletica.

“Nonostante gli enormi progressi in campo farmacologico, la malattia di Parkinson ha ancora un impatto importante su mobilità, tono dell’umore e più in generale su relazioni sociali e qualità di vita”, ha sottolineato Padovani. “Recenti studi clinici ed evidenze scientifiche sottolineano come un’attività fisica a bassa intensità, unita ad attività sociali di gruppo, influiscano positivamente sui sintomi sia motori che non motori. Il ruolo del movimento è fondamentale e la scelta della tipologia di esercizio fisico da proporre al singolo paziente è molto rilevante: la pratica di attività fisica moderata, come il camminare, ha un impatto positivo sulla qualità di vita del paziente a condizione che venga effettuata, dal team multidisciplinare, una valutazione personalizzata e ripensata su ogni singolo individuo. Il medico deve tenere sempre in considerazione la terapia farmacologica ‘cucita’ sul singolo soggetto e della tipologia di esercizio ‘terapeutico’ adatto per intensità e frequenza al grado di severità della patologia.”

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.