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“La Roche che vorrei”, nuove regole di trasparenza per l’azienda

Riguarderanno erogazioni liberali e rapporti con gli operatori sanitari

Le aziende farmaceutiche, per il ruolo cruciale che hanno nella promozione della salute pubblica, sono al centro di una rete di rapporti con operatori sanitari, enti ospedalieri, società scientifiche e associazioni di pazienti. Da alcuni anni sono entrati in vigore codici deontologici rigorosi per regolamentare questi rapporti, spesso gravati da conflitti d’interessi, veri o presunti. Roche ha voluto completare questo processo di trasparenza con un’iniziativa unilaterale, chiamata “la Roche che vorrei”.

Il primo capitolo delle nuove regole di Roche sono le erogazioni liberali, concesse sulla valutazione dei singoli casi. D’ora in poi saranno invece gestite con il filtro di un bando e di una commissione di valutazione indipendente. Al termine dell’iter valutativo, l’azienda stanzierà complessivamente tre milioni di euro. I bandi saranno dedicati a Roche per la Ricerca, modello operativo già da tre anni per finanziare progetti di ricerca indipendenti; progetti promossi da associazioni di pazienti; servizi per i pazienti promossi da strutture ospedaliere; finanziamento di figure professionali, come manager e infermieri di ricerca.

Roche ha espresso la determinata volontà di improntare i rapporti con gli operatori sanitari alla massima trasparenza. Di conseguenza, per gli incarichi di consulenza, quando si tratta di operatori sanitari dipendenti di strutture pubbliche o private, l’azienda provvederà a contattare la struttura stessa, per sottoscrivere un contratto di collaborazione. Sarà poi l’ente a confermare o meno che il professionista prescelto potrà ricoprire l’incarico e firmare direttamente un contratto, se le regole dell’ente lo prevedono.

Anche nel caso della partecipazione a eventi e congressi a carattere scientifico, Roche si avvarrà della mediazione degli enti di appartenenza dei clinici di riferimento, a partire dal 1° gennaio 2020. Questo approccio si aggiunge alla normativa AGENAS sulla gestione della formazione continua in campo medico, e in particolare sulla scelta di relatori e discenti.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.