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Un test del cammino per la diagnosi di idrocefalo normoteso idiopatico

Permette di discriminare la patologia dalla paralisi sopranucleare progressiva

L’idrocefalo normoteso idiopatico (iNPH) è una condizione patologica che colpisce in particolar modo dopo i 60 anni di età, ed è caratterizzata da manifestazioni cliniche fortemente invalidanti. Può essere trattata efficacemente, ma la sua diagnosi è resa difficoltosa dal fatto che molti sintomi, quali i problemi di deambulazione, di equilibrio e deficit cognitivi, sono in comune con altre patologie neurologiche, come per esempio la paralisi sopranucleare progressiva (PSP) o sindrome di Steele-Richardson-Olszewski, una neurodegenerazione incurabile.

Ora però Charlotte Selge della Ludwig Maximilian University di Monaco di Baviera e colleghi riferiscono sulla rivista Neurology di aver sperimentato con successo un semplice test del cammino in grado di discriminare tra le due patologie. Lo studio ha coinvolto 103 volontari, suddivisi in tre gruppi, omogenei per età e per sesso: 27 soggetti con iNPH (età media di 72 anni), 38 persone con PSP (età media di 69 anni) e 38 soggetti sani (età media di 69 anni), che costituivano il gruppo di controllo. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a esame neurologico completo, esame oculistico, risonanza magnetica e test di memoria.

I ricercatori hanno poi valutato la deambulazione di tutti i soggetti, chiedendo loro di camminare e al contempo di contare a ritroso e, successivamente, di camminare mentre reggevano un vassoio. Hanno così scoperto che camminare mentre si conta all’indietro comportava una maggiore riduzione della velocità di camminata nei soggetti con PSP (-34%) rispetto a quelli con iNPH (-17%).

“I nostri risultati suggeriscono che l’effettuazione di questi test a doppia attività sarebbe un modo economico ed efficace per migliorare la diagnosi di iNPH”, ha affermato Selge.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.