Un legame tra herpes virus e Alzheimer
Si moltiplicano le prove di una possibile connessione causale
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Neuron rinvigorisce l’ipotesi di un possibile nesso causare tra infezione da herpes virus e insorgenza della malattia di Alzheimer. Il gruppo di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) firmatario dell’articolo ha infatti scoperto il meccanismo grazie al quale la proteina beta amiloide protegge il cervello dagli effetti dell’herpes virus.
Precedenti studi dello stesso gruppo avevano mostrato che la beta amiloide, a lungo considerata una sorta di scarto metabolico senza utilità, è invece una proteina antimicrobica del sistema immunitario innato, in grado di proteggere dalle infezioni modelli animali e cellule umane in coltura. Alcuni risultati preliminari avevano documentato inoltre come i topi ingegnerizzati per esprimere amiloide beta umana sopravvivessero molto più a lungo dopo l’inoculazione di herpes simplex rispetto a topi non transgenici.
In una prima fase dello studio su cellule cerebrali umane in coltura, i ricercatori hanno scoperto che la proteina inibisce l’infezione da parte di herpes simplex e di altri due ceppi virali legandosi alle proteine sui capsidi virali e aggregandosi in fibrille che intrappolano il virus e gli impediscono di entrare nelle cellule. Ulteriori esperimenti con topi transgenici hanno rivelato che l’inoculazione di herpes simplex nel cervello di animali di 5-6 settimane di età induceva il rapido sviluppo di placche beta amiloidi, un processo che solitamente richiede da 10 a 12 settimane.
“Diversi studi epidemiologici hanno indicato che le persone con herpes hanno un più elevato rischio di Alzheimer”, ha commentato Rudolph Tanzi, coautore dell’articolo. “I nostri risultati rivelano un meccanismo diretto grazie al quale le infezioni da herpes innescano la deposizione di beta amiloide nel cervello come risposta di difesa: in questo modo abbiamo combinato l’ipotesi dell’infezione e l’ipotesi dell’amiloide in un’unica ‘ipotesi della risposta antimicrobica’ per la malattia di Alzheimer”.