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Merck, 20 anni di impegno nella sclerosi multipla, sempre con il paziente al centro

di Andrea Paolillo
Medical Affairs Director Merck Biopharma Italia

Questa edizione della SIN è stata davvero speciale per Merck: il 2018 è infatti un anno importante sotto più punti di vista per la nostra azienda. Quest’anno festeggiamo due importanti ricorrenze: il 350° anniversario di Merck e i 20 anni dall’ingresso dell’azienda nell’area terapeutica della sclerosi multipla.

Nel 1998  infatti, il nostro interferone beta 1-a otteneva l’approvazione europea: di lì ad un anno, anche i neurologi italiani avrebbero avuto accesso ad una nuova, importante soluzione terapeutica, in grado di contribuire a cambiare la storia naturale della SM.

L’approccio di Merck in questa patologia si sarebbe da subito rivelato a 360 gradi: non solo farmaco, ma anche supporto alla ricerca scientifica, iniziative di educazione alla salute, sviluppo di dispositivi di autosomministrazione ad alta tecnologia e servizi di assistenza tecnica a supporto.

Questo senza mai venire meno all’impegno nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche: abbiamo proseguito caparbiamente la nostra attività di R&D, investendo tempo e risorse per rispondere ai bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti e dei medici, e, ad agosto 2017, abbiamo ottenuto l’approvazione europea di cladribina compresse, il nostro farmaco orale che si caratterizza per le modalità di somministrazione (massimo 20 giorni di trattamento in quattro anni), ed il ridotto onere di monitoraggio.

Proprio cladribina compresse ed  il nostro interferone beta-1a sono stati protagonisti alla SIN nella prima parte del nostro simposio “20 anni di Merck in sclerosi multipla: presente e futuro”.
Il simposio ha poi offerto una seconda sessione particolarmente innovativa, dedicata al tema dell’empowerment della persona con SM in un periodo storico in cui il Web costituisce una risorsa informativa quasi imprescindibile per il paziente, ed un elemento che modifica in maniera importante e spesso sfidante la dialettica ed il confronto col neurologo.

La nostra presenza alla SIN di quest’anno conferma quindi il ruolo da protagonista di Merck nella SM.
Una presenza che l’azienda intende continuare a rafforzare negli anni a venire, nell’interesse di tutta la comunità della sclerosi multipla: va in questa direzione il nostro investimento in ricerca su evobrutinib, un inibitore della tirosina-chinasi di Bruton (BTK), attualmente in sperimentazione nella sclerosi multipla con recidive in uno studio di fase II, che ha iniziato a fornire dati molto interessanti, presentati al recente congresso ECTRIMS.

 

 

 

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.