Skip to content
Emicrania gravidanza

Il trattamento dell’emicrania in gravidanza: una review

Da uno studio retrospettivo emerge l’esigenza di standard di trattamento

L’emicrania è un problema comune nelle donne in gravidanza ma il suo trattamento è ostacolato dai rischi di teratogenicità. Inoltre, i dati su questa popolazione sono tuttora scarsi: a oggi, nessuno studio ha indagato direttamente le pratiche mediche per il trattamento dell’emicrania acuta nelle donne in gravidanza.

Per colmare questa lacuna, Katherine Hamilton e Matthew Robbins, del Montefiore Headache Center dell’Albert Einstein College of Medicine a New York, hanno condotto una revisione retrospettiva della prescrizione di farmaci alle donne in gravidanza che si sono presentate in strutture di cura con un attacco di emicrania e hanno ricevuto una consulenza neurologica tra il 2009 e il 2014. Hanno così identificato 72 donne in gravidanza con emicrania che sono state trattate con farmaci per il dolore. Dall’analisi dei dati raccolti è emerso che i farmaci più comunemente prescritti erano metoclopramide nel 74% delle pazienti (53/72) e paracetamolo nel 69% delle pazienti (50/72). La metoclopramide è stata somministrata insieme a difenidramina nell’81% delle pazienti (44/53).

Il paracetamolo era il farmaco più frequente somministrato per primo (53%, 38/72). Le pazienti sono state spesso trattate con butalbital (35%, 25/72) od oppioidi (30%, 22/72), utilizzati come trattamenti di seconda o terza linea nel 29% delle pazienti (20/72). Il 38% (27/72) ha ricevuto un farmaco per via endovenosa, il 24% ha ricevuto magnesio per via endovenosa (17/72) e il 6% (4/72) ha ricevuto una procedura di blocco dei nervi periferici.

In conclusione, la maggior parte delle donne in gravidanza con emicrania acuta ha ricevuto farmaci considerati relativamente sicuri, pur con una certa variabilità nella scelta e nella sequenza del trattamento. Tuttavia sono stati usati frequentemente anche alcuni farmaci considerati pericolosi per la salute del feto e meno efficaci per l’emicrania (oppioidi e butalbital), mentre altri trattamenti a basso rischio teratogeno (blocco dei nervi, fluidi per via endovenosa e triptani) sono stati usati di meno o per nulla. Questi risultati indicano la necessità di sviluppare linee guida e protocolli per standardizzare il trattamento acuto dell’emicrania in gravidanza.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.