Skip to content
atleti notte

Come dormono gli atleti professionisti

Una ricerca italiana ha monitorato la qualità del sonno prima e dopo un match serale

In uno studio pubblicato recentemente sull’“International journal sports physiology and performance”, Jacopo Vitale dell’IRCCS Galeazzi di Milano e colleghi hanno raccolto, per tre notti consecutive, i dati relativi ai parametri del sonno di 24 atleti d’élite (12 maschi e 12 femmine, età media 26 anni) durante la stagione agonistica 2016-2017. Una notte prima e due notti dopo un incontro ufficiale nelle ore serali, hanno valutato la percezione soggettiva del recupero degli atleti mediante la scala Total Quality Recovery. Hanno poi analizzato i seguenti parametri actigrafici: tempo trascorso a letto, latenza del sonno, efficacia del sonno, risveglio dopo l’inizio del sonno, tempo totale di sonno, tempo di immobilità, tempo di movimento e indice di frammentazione.
L’analisi ha evidenziato differenze significative per tutte le variabili studiate.

Il tempo di sonno totale era inferiore la prima notte dopo la partita rispetto al sonno pre-partita e alla seconda notte dopo la gara in notturna. Allo stesso modo, l’efficacia del sonno è stata inferiore immediatamente dopo la competizione notturna rispetto ai valori pre-partita e alla seconda notte dopo la competizione. Le stesse differenze sono state osservate nei valori di recupero percepiti.
Allenatori e personale medico, concludono i ricercatori, dovrebbero utilizzare questi risultati per sviluppare una maggiore conoscenza di come il sonno può variare durante le diverse fasi di competizione, al fine d’implementare strategie comportamentali e di igiene del sonno negli atleti di alto livello.

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.